Ogni volta che suoniamo la nostra musica parla di noi. Il suono prodotto racconta il nostro essere in un tempo e in uno spazio, del nostro coinvolgimento fisico ed emotivo. L’utilizzo dell’ukulele insieme al canto, nella complessa e diversificata realtà delle disabilità, offre una via privilegiata ed efficace di osservazione, di riflessione sulla dimensione relazionale ed emotiva, permette il riconoscimento e il potenziamento delle capacità espressive del singolo e del gruppo.

Suonare l’ukulele è come mangiare pane e salame.
G. 15 anni, Cooperativa Il Gabbiano Cantù
Raccontarsi, esprimersi, condividere.
Ciò che rende un gruppo è il percorso compiuto insieme.

Un grave incidente può cancellare tutto, ma non la forza di volontà
che ha il potere di trasformare in realtà un movimento prima solo immaginato.
Distogliere lo sguardo da un campanile che sta per crollare a suon di ukulele.

Contattata dall’Associazione Italiana di Psicologia dell’Emergenza e Disaster Management degli Eventi Stressanti e Catastrofici sono stata invitata nelle aree colpite dal sisma nel 2012 per realizzare laboratori ludico-espressivi con ukulele rivolti ai bambini e agli anziani in casa di riposo.

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